domenica 15 maggio 2016

Il perturbante



Il perturbante


Che il tovagliolo bianco, di cotone spesso, imbavagliasse il futuro soffocandolo in un legar (lager) di denti - cresciuti persi ricresciuti ripersi e sostituiti di ceramica - e lingua e labbra, mi fu chiaro al secondo scatto fotografico, sezionando e traslocando fuori di me pezzi di bianco inconoscibili prima di questa ricerca dentro una luce accecante che sbiancava ogni sorta di confini mentali.
Ma che al principio e all'origine di questo stato ci fosse un'infinita promessa d'amore non potevo immaginarlo, chissà poi perché no. 

Prego sia il sogno, immaginandolo più nella forma dell'incubo, a frammentare ancora e ancora qualcosa che nella scrittura è indicibile ma che nella fotografia trova immagine e liberazione, scomposizione e possibilità.


Nessun commento:

Posta un commento