se tu potessi guardare lassù, da qui ogni nuvola sospinta dal cielo a metà, del sole dietro che mai saprà del sudore mio stinto rosa desiderio di vedere prima di restare ciò che è rimasto appoggiato sul comodino delle memorie. se tu potessi vedere come guardo ogni nuvola quaggiù qualcosa che non scende mai.
spira forte il vento freddo per un giorno di maggio. scendo alla stazione dell'acqua ne prenderò quarantacinque centesimi, son caldi nelle tasche loro. una moneta, fresca frizzante di gravità cade nella prima bottiglia. la seconda, nel cesto c'è già pieno e vuoto. la terza, tanto pieno tanto vuoto. la quarta, ho quasi finito. la quinta, si riempie a metà. che tempo è quello che trasforma monete in acqua, la mia attesa in un tempo perso?
e venne un vecchio coperto con una pelle di bisonte. giunse prossimo al millenario ombroso albero sotto cui riposavo sdraiata. le fessure delle sue rughe eran lì per me. lo capii. mi diede il suo mantello di pelle di bisonte e mi disse "riprendi il tuo cammino. l'aquila è con te. la libellula è con te. il bisonte è con te. il gufo è con te. io camminerò al tuo fianco. riprendi il tuo cammino". m'incamminai nell'orizzonte, verso le montagne. disse altre parole "nei tuoi piedi è svelato ciò che sei. cammina".