lunedì 28 gennaio 2013

Punti cardinali


fotografia di Francesca Perlini



al di là dell'acqua, a Est soffiano i venti
si è sempre a Sud di qualcuno
a Ovest del confine, strade di libertà
dopo la stella polare, subito notte, ancora a Nord.
ovunque io mi trovi. 


domenica 20 gennaio 2013

Attraverso



foto free presa on line



una donna che trama un tessuto o una esistenza.
non è forse come guardare 
attraverso quelle goccioline d'acqua attaccate 
ad una ragnatela tra i rami di una siepe?


giovedì 17 gennaio 2013

I giorni del freddo: pane, vino e il maiale




"non si butta via niente"
fotografia di Francesca Perlini


sant'Antonio ha il suo maiale ai piedi, una compagnia tutta contadina.
e per quanto c'è chi abbia messo santi ogni giorno imbrigliando così l' operoso quotidiano vivere contadino, quindi sacro, oggi nel corridoio che porta alla sacrestia, pane e vino per tutti. verso le 10 erano già finiti ma dal numero delle persone presenti, giovani e vecchi insieme, le radici si vedevano al sicuro. 

le radici sopravvivono narrate nel ritrovarsi.



lunedì 14 gennaio 2013

L'albero della vita, il fiore del cavolo


"Il fiore del cavolo"
fotografia di Francesca Perlini


è mattina
come un vagito di gennaio.
è giunto sul vialetto dell'arrivo
un amico caro con un fiore,
il fiore del cavolo in mano.
come puoi non ridere? e 
di quel sorriso il ritrovo mai perduto.
può un seme dimenticare di essere albero?
può la nostra amicizia allontanarsi?
dal profondo radice, nel buio della terra protetto
il seme madre - con la grazia di dare vita
all'amore. 
la nostra risposta è no -
che è il più lento e continuo sì,
acqua a gocce
tepore assolato
morbido manto culla
di dove stiamo andando.
giungeremo al vialetto dell'arrivo e
sapremo che qui è casa.





giovedì 10 gennaio 2013

Ombre e impronte




"Marche"
fotografia di Francesca Perlini


Ombre e impronte, figlie della stessa forma impressa. Una più leggera dell’altra, ma per colore la prima tutto fa pensare tranne che alla leggerezza e la seconda abbisogna di terra morbida per posarsi e di un peso per affondare almeno un poco. E’ per questo che su strade asfaltate le uniche impronte che s’incontrano sono immondizia, neanche tanto temporanea per i continui gesti di lasciar cadere non a terra ma sull'asfalto ciò che forse l’avventato individuo vuol dimenticare in fretta. Un oblio, un oblio che svolazza nel vento e s’ammucchia dove negli angoli gira su se stesso. Rotatorie di vento e d’immondizia, di impronte nemmeno l’ombra.
Cammino per la solita strada bianca appena fuori dal paese e un sole troppo caldo per essere gennaio risponde al bisogno d’illuminare per qualche ora quel dentro che non esce quasi mai dall'inverno della mia intimità. 
Trovo impronte ai margini della strada di cani e qualche volpe sulla fiumana di fango scesa con le ultime piogge. La conferma che a furia di tagliare e sradicare alberi e siepi tutto crolla e quel paesaggio lasciato immaginare dalla siepe di Leopardi non è più visibile perché si vede tutto.

(continua...)


venerdì 4 gennaio 2013

Dove?



"dove?"
foto di Maria Valier



quell'assenza presente in ogni incontro e situazione. 
tu lo sapevi quando rendesti infinita la distanza, una condanna definitiva.
sapevi che avrei vagato ovunque per riempire il vuoto 
con le tue carezze per confini, tentando invano la soluzione della pena.
nel più intimo luogo della perdita
la condanna a cercarti fino alla fine.