mercoledì 19 marzo 2014

Partire






"Mi racconti una storia, טאַטע?"
"Se questo fosse il tempo delle storie e di chi ascolta non sarei venuto qui. E' tempo che tu parta, è quella la storia, טאָכטער".
"Verrai con me, טאַטע?"
"Concentra lo sguardo là, dove i tuoi occhi vedono come punta di freccia qualcosa che si apre più vasto della pianura più vasta. Quelli i passi. Sarò Sorriso del tuo sguardo certo, טאָכטער".
"Sei cambiato. Hai un modo diverso di dire le cose, טאַטע".
Dallo spiraglio della porta aperta entrano due mosconi. Seguendo rotte antiche intersecano l'accecante raggio di sole mattutino appena comparso. Nel sopore, tra la notte e le prime luci, il ronzio accresce e sovrasta la calma muta e lenta dell'attorno. 
"Non è forse un sorriso questo? Hai atteso abbastanza. Ricordi il vecchio dalle rughe scavate? La pianura è la stessa ora, conosci già la strada. E' tutto un partire, non vedi? Qualche preparativo necessario, pochi intimi saluti,  le gonne le hai cucite, טאָכטער".
"E' adesso il momento. Sono in piedi, vedo. Parto, טאַטע".




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