giovedì 2 maggio 2013

A Piero Gobetti


Piero Gobetti



Piero Gobetti diceva che il fascismo era l’autobiografia degli italiani e che, nella psicologia e nella prassi fascista, si potevano rinvenire caratteri e comportamenti che appartengono da secoli alla storia della nostra società. 
Morì a 26 anni per le conseguenze delle ripetute aggressioni ricevute da esponenti fascisti. Gobetti viene così poco studiato a scuola, sorvolato il più delle volte eppure nel suo libro su “La Rivoluzione liberale. Saggio sulla lotta politica in Italia” (1924), delinea un ritratto di Mussolini e del suo rapporto con gli italiani che oggi andrebbe letto con molta attenzione. 
Scrive, a proposito del duce, che “la sua figura di ottimista sicuro di sé, le astuzie oratorie, l’amore per il successo e per le solennità domenicali, la virtù della mistificazione e dell’enfasi riescono schiettamente popolari fra gli italiani”. Per lui, “lottare per un’idea, elaborare nella lotta un pensiero, è un lusso e una seccatura”; la sua incoerenza, i suoi continui voltafaccia nascono dalla mancanza di un pensiero politico organico e dal suo culto del potere per il potere, sicché “solo gli ingenui si sono potuti stupire dei suoi recenti amori con la Chiesa cattolica. Nessuno più lontano di Mussolini dallo spirito dello Stato laico e dalla vecchia Destra degli Spaventa. Egli non ha nulla di religioso, sdegna il problema come tale, non sopporta la lotta col dubbio; ha bisogno di una fede per non doverci più pensare, per essere il braccio temporale di un’idea trascendente”. 
E ancora scrive circa la psicologia mussoliniana più pericolosa del fascismo stesso, perché “ha confermato nel popolo l’abito cortigiano, lo scarso senso della propria responsabilità, il vezzo di attendere dal duce, dal domatore, dal deus ex machina la propria salvezza. La lotta politica in regime mussoliniano non è facile; non è facile resistergli perché egli non resta fermo a nessuna coerenza, a nessuna posizione, a nessuna distinzione precisa ma è pronto sempre a tutti i trasformismi”. 
Quanti Gobetti stiamo crescendo oggi?



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