"è lassù?" scatto di francescaperlini |
Sollevo il capo, non quello del testa o croce, nemmeno quello in ufficio.
Il capo di niente e del tutto che vorrebbe io seguissi.
Dell'impronta della notte sul cuscino stanno ancora attaccati ai capelli in disordine i sogni, che tanto vorrei prendessero i passi del mio incedere nella giornata appena cominciata.
Infilo morbide ciabatte, nella speranza che i miei piedi non dimentichino quei fragili pensieri assonnati toccando un freddo pavimento, che di lì a pochi centimetri andrà di nuovo a congelare un futuro felice appena sfiorato.
Dove si solleveranno gli intenti? quale è la terra che li vede passeggiare come fiori sbocciati?
Sarà per questo che cammino tanto per strade bianche, che l'asfalto non ha reso ancora tutte uguali e regolari.
Sollevo, quando non cado appena sveglia, quel poco di corpo che ricorda sempre troppo di una storia che si ripete ogni giorno, e nello spazio tra il tepore del cuscino e i capelli stropicciati accarezzo col sorriso la bambina che forse un giorno si solleverà leggera.
"...stanno ancora attaccati ai capelli in disordine i sogni"
RispondiEliminaEspressione stupenda,
mia cara Falena,
che mi parla di noi... dell'uomo,
e del suo bisogno 'immortale'
di radicamento...
Ti e Ci
AUGURO
di sradicarci
da questo bisogno ... sprofondando
nella REALTA' della REALTA' !
Grazie, dal solito Pictor* ;-)