lunedì 5 dicembre 2011

Paesi di zolfo


Drago a Montesecco (foto di Francesca Perlini)


...Lungo la strada non devio per Arcevia all’altezza di Nidastore, la piazza di Avacelli può aspettare. La provinciale che sto percorrendo è il sentimento del momento, il binario morbido della mia ricerca e la fatica che mi porto dentro ne viene rinfrancata. Non lascio la provinciale.
Mi arrendo allo stimolo momentaneo, al cartello bizzarro, ai nomi delle località, al rudere lasciato in pace, a paesi lungo la provinciale come filari di cipressi.
A Madonna del Piano prendo a salire a destra seguendo un cartello che indica Montesecco. La strada è rotta da frane e smottamenti e penso a quanto debbano essere friabili queste comunità e comincio a farmi un numero tale di domande che ne rimango stupita. Non ne ho mai così diverse. Sto in silenzio sia dentro che fuori, eppure avvicinandomi a Montesecco non ho che domande.
Mi fermo poco prima della frana e ammiro il paese che è aggrappato sul versante opposto. Starei qui più tempo se non fosse per un freddo che s’insinua ovunque, potere della forza di rottura su cui appoggio i piedi. Entro in paese e c’è una vitalità che capisco poco prima di andarmene. E’ un paese di donne.
A me bastano le quattro donne che incontro, non voglio sapere chi sono gli altri tredici abitanti secondo Ivonne o tre secondo Maria...

                                                                                                                       Piccolo stralcio dal racconto "Paesi di zolfo" 


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