domenica 2 ottobre 2011

Il Re e la Madonna a Reforzate



Reforzate (foto di Francesca Perlini) 


Ci son giorni in cui le uniche strade che voglio incontrare son bianche. 
Di solitudine e silenzio, non può che essere il bianco, il colore che mi indica una strada verso cui deviare la guida, a lasciare quell'asfalto che porta sempre allo stesso posto.
E la direzione non può esser verso il mare. Non è il blu.
E' il ricordo recente di una serata inaspettata che mi attira. 
Risalgo verso Sant'Ippolito, seguendo in bilico il crinale morbido delle colline, come una ninna nanna d'estate.
Poco prima di Sant'Ippolito un'indicazione solitaria, e capirò dopo perchè, devia a sinistra, a spingersi in una più ripida salita. Reforzate.
E' un gatto che m'accoglie, e se s'incontra un gatto per primo, sai che c'è un paese.
Qualcuno è rimasto, arroccato e tenace, a tener il fuoco acceso per chi è partito a cercar fortuna. Il segnale a ritrovar la strada verso casa.
Camminando per le poche vie, son le voci e gli odori di sughi che sobbollono da ore, a tenermi compagnia. 


Reforzate (foto di Francesca Perlini)


Sì, ore. Solo in quel tempo gli ingredienti si mescolano a ripercorrere la vita di una campagna semplice e affaticata, dura e generosa d'intimi contatti con le zolle che dispensano basse il senso del lavoro. 
Immagino tagliatelle fatte ancora in casa, a tirar la sfoglia che di perfette tondità le donne son ancora capaci, raccogliere, accogliere in sé, quel sugo che è un racconto antico.
Da dietro scuri socchiusi, a riparar da un sole di fine settembre che incalza, dimenticando di farsi autunno, mi sento invitata a tavola, in quella famiglia allargata che è la semplicità.
Semplicità, che qui è di casa.
Vi è mai capitato di trovare un orto in piazza? Qui c'è.


Reforzate (foto di Francesca Perlini)


E due panchine, all'ombra di un gelso che di addii ne ha consolati per qualche generazione, stanno a fianco dell'orto. L'invito a sedere è di quelli a cui non posso dir di no e mi ritrovo a godere di tutto il desiderabile possibile. Vi assicuro, qui si può guarire la malattia dell'illusione.
Incastonate nei muri di pietra arenaria che è un incanto, ci son Madonne della stessa pietra.


Reforzate (foto di Francesca Perlini)

Di pietra, eppur tenere come mamme opulente, di una sabbia tenuta assieme dall'amore che qui diventa tenacia, forza, a tener salde le partenze dei figli, per quando torneranno genitori e magari nonni di nuove generazioni che s'allontanano sempre di più da quell'orto, che oggi sembra l'ombelico di un mondo. Il mondo di Reforzate.
Dalle mura, alte sulla vallata, che di severo non hanno neanche la porta, mi perdo a guardare questa terra, che narra con la sua memoria, del sudore della mia gente, che di quel liquido contadino è fertile. 


Sant'Ippolito visto da Reforzate (foto di Francesca Perlini)


Un senso di struggimento, profondo e lieve, mi coglie prima della partenza, e riconosco ogni addio che qui s'è consumato, con la speranza di ritrovarsi un giorno, magari all'ombra del gelso, che di pazienza e consolazione s'è fatto madre, ma qui a Reforzate s'è fatto prima Re e poi Madonna.


                                                                                           

1 commento:

  1. grazie, per avermi fatto vivere questo luogo con i suoi colori, profumi e il vissuto della gente..... solo con la grazia delle tue parole!!! GRAZIE FRANCESCA

    PATTY

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