sabato 2 luglio 2011

L'ascolto ed il silenzio. "Samuele Garofoli a civico47"

Strumenti di Samuele Garofoli (foto di Francesca Perlini)




Dall'ascolto e dal silenzio nasce la musica.
Almeno è una possibilità.
Samuele Garofoli, il 23 giugno, ha fatto sosta a civico47, e incontrarlo è stata un'esperienza soave e vera come la musica che esce dalla sua tromba.
Attraversando, o forse è meglio dire, camminando per una sera insieme a lui, con la generosità che lo contraddistingue, la dimensione dell'improvvisazione musicale, che nel jazz trova una casa agiata, si è potuta toccare con mano.
Toccare e non ascoltare con un orecchio passivo, toccante perchè vissuta attraverso un racconto denso e pieno. 
Racconto creato con parole che vengono dall'esperienza di esser entrato fino in fondo nel percorso della vita, "percorso che dovrebbero fare tutti" dice serenamente Samuele. 
Si, perchè quella serenità è ovvietà per chi lo fa, e non c'è quasi nulla da aggiungere. 
E per chi è stato lì quella sera ad ascoltarlo è un pò trasalito a sentir quella frase, e forse è avvenuto quel ponte che dall'ascoltare chi si racconta raggiunge chi sta ascoltando e qualcosa succede dentro, ci si ascolta.  Magari ci si pone una domanda, e le domande son sempre buone "ma io lo sto facendo il mio percorso?".
Per l'intento che muove la creazione di civico47, questo è un punto centrale, è il punto.
Punto da cui si parte, senza il quale ogni cosa che si fa o dice è rumore e caos, superficiale e ripetuta, già detta e già fatta. Nulla a che vedere con il creare e l'essenza da cui si crea, per cui unica, e ripetibile magari da chi non ha di suo.
Per far questo ci sono disposizioni personali, che Samuele Garofoli ha saputo portare con altrettanta semplicità e oserei dire facilità, il silenzio e l'ascolto.
Ai più verrebbe da replicare che la musica è altra cosa, eppure in quel luogo interiore, per nulla scontato e di difficile ricerca e convivenza che è il saper fare silenzio (da non confondere con lo stare zitti) nasce la possibilità di ascoltare qualcosa, che un musicista traduce in musica.
E siccome può succedere che a far musica non si sia da soli, lo stesso silenzio conduce all'ascolto dell'altro, e come un filo rosso che unisce i musicisti in quel momento, può accadere che si crei musica.
Può, questo è un fatto importante, perchè può non accadere e di maestria si suoni, che a dirlo sinceramente va bene lo stesso. 
E quando Samuele dice "grazie di questa serata, domani suonerò un pò diversamente perchè son cambiato" c'è da credergli, perchè quella disponibilità al silenzio e all'ascolto l'abbiam vissuta assieme.
E per chi è rimasto a custodire il luogo, vi assicuro che nel silenzio della sala la Musica continuava a suonare.
E lì, in quel momento ho compreso un pò di più il mio silenzio e il mio ascolto, e la musica che ho udito mi ha commossa.
Grazie Samuele!


                                                                          Francesca Perlini

2 commenti:

  1. Quando ci saranno altri incontri?

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  2. Salvo trasferte estive di civico47 a far cose interessanti, le attività "a casa" riprenderanno il 22 settembre.

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