venerdì 22 marzo 2013

Quando basta un click



scatto di francescaperlini


Questo Papa, Francesco, mi suscita tenere e belle emozioni. Mi fa venire voglia di accendere il televisore per vederlo. 
La prima immagine, di lui bianco di spalle con piazza San Pietro di fronte colma di folla, con una postura presente e semplice che continua a venirmi agli occhi. 
Quel suo chiedere la benedizione della folla piegando non solo il capo ma tutto il tronco appoggiando le mani al ballatoio. 
Quello sguardo mite che mi ricorda un missionario in Brasile che conobbi almeno trenta anni fa.
Ecco, mi chiedo se tutti quegli individui che subito dopo l'elezione di Papa Francesco hanno iniziato una turbinosa, convulsa e ossessiva condivisione di foto (taroccate) dai loro profili facebook, in cui un prete di spalle dava la comunione a Videla spalmando fango come fosse lui il prete, di comunicati che lo accusavano di vicinanza al regime di Videla, hanno successivamente colto il fatto che si sono fatti parte integrante di quella macchina del fango che così bene conosciamo in Italia. 

La macchina è cellulare ed ignorante e non solo costituita da persone che con una chiara e consapevole strategia agiscono.
Mi chiedo ancora cosa li spinga a cliccare quel tasto "condividi" senza prendersi la premura di verificare, di darsi un momento in più per comprendere, perché comprendere l'esistenza di una persona è cosa molto, molto complessa e lunga.
Ancora una domanda mi pongo, gli sarà venuto in mente di chiedere scusa e di pubblicarlo con altrettanta solerzia del precedente fango? Forse atto non facile, nessun post di questo calibro era possibile condividere.



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