lunedì 17 dicembre 2012

Il cuscino di piume


"La camera da letto" di Van Gogh


scrivevo tempo addietro del mio cuscino di lana, sottrattomi da bambina per farne tela da strofinaccio con la federa. 
da allora, all'incirca trentacinque anni, non mi asciugo mai le mani. sarebbe come servirmi del frutto di un furto, oltraggiare i pianti muti e sconcertati di quella bambina che non trovò più il buchino per riposare i suoi sonni. 
credo sia nata in quel tempo un'insicurezza più ampia, l'impotenza di proteggere il proprio nido che da adulta sarebbe diventata la mancanza di una casa a cui far ritorno.
per un attaccamento ossessivo di fatto non mi separo mai dal mio cuscino di piume anche se le poche rimaste dentro la federa lo fanno somigliare più a quelli piatti da sedia. 
ma non importa, è il mio passpartout per il viaggio. 
lo adagio ovunque mi trovi ed è la mia casa, come se ne costruissi le fondamenta per una notte. la certezza che quel sonno sarà possibile farlo è tutta nell'impronta lasciata dalla mia testa da tutte le notti che è tornata lì. casa.

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