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"Marche"
fotografia di Francesca Perlini |
Ombre e
impronte, figlie della stessa forma impressa. Una più leggera dell’altra, ma
per colore la prima tutto fa pensare tranne che alla leggerezza e la seconda
abbisogna di terra morbida per posarsi e di un peso per affondare almeno un
poco. E’ per questo che su strade asfaltate le uniche impronte che s’incontrano
sono immondizia, neanche tanto temporanea per i continui gesti di lasciar
cadere non a terra ma sull'asfalto ciò che forse l’avventato individuo vuol
dimenticare in fretta. Un oblio, un oblio che svolazza nel vento e s’ammucchia
dove negli angoli gira su se stesso. Rotatorie di vento e d’immondizia, di impronte nemmeno l’ombra.
Cammino per
la solita strada bianca appena fuori dal paese e un sole troppo caldo per
essere gennaio risponde al bisogno d’illuminare per qualche ora quel dentro che
non esce quasi mai dall'inverno della mia intimità.
Trovo impronte ai margini
della strada di cani e qualche volpe sulla fiumana di fango scesa con le
ultime piogge. La conferma che a furia di tagliare e sradicare alberi e siepi
tutto crolla e quel paesaggio lasciato immaginare dalla siepe di Leopardi non
è più visibile perché si vede tutto.
(continua...)